Il mio impegno per le imprese, per il lavoro e per la ricerca

IMPRESE – PIA (Piani Integrati Agevolazione)

Una dotazione di 40 milioni di euro per rilanciare il sistema economico della Sardegna, attraverso i Piani Integrati di Agevolazione (PIA).
E’ stato pubblicato lo scorso 23 dicembre 2013 il bando "Pacchetti Integrati di Agevolazione Industria, Artigianato e Servizi" (PIA) per il 2013 che punta a migliorare ed aumentare la competitività, riqualificare i processi produttivi e sviluppare le innovazioni delle imprese sarde.
Si tratta di un bando che era molto atteso da tutti i territori  che rappresenta  uno strumento importantissimo di sostegno al sistema produttivo delle piccole, medie e grandi imprese puntando su settori strategici come Industria, Artigianato e Servizi. Le imprese possono richiedere contributi finanziari per la realizzazione di investimenti produttivi innovativi, per l’acquisizione di servizi reali, la realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e lo svolgimento di attività di formazione.


PFSL (Progetti di Filiera e Sviluppo Locale)

I Progetti di Filiera e Sviluppo Locale (PFSL) operano come strumenti di governo nell'ambito dei processi di sviluppo e di incentivazione in Aree di Crisi e Territori Svantaggiati e su Filiere produttive specifiche, individuando azioni in favore delle persone e delle imprese che intendono condividere un percorso di sviluppo del territorio elaborato insieme alle Istituzioni e i Partenariati economici e sociali dell’area.
Le risorse Finanziarie ammontano a oltre 255 milioni in parte cofinanziate con il P.O. FESR Sardegna 2007-2013.
La prima fase del Bando sui Progetti di Filiera e Sviluppo Locale (PFSL) si è chiusa con la presentazione di 1.037 manifestazioni di interesse.
Nello specifico, le richieste arrivate al Centro Regionale di Programmazione riguardano le aree di La Maddalena (96 progetti), della Marmilla (43 progetti), di Oristano (285 progetti), di Porto Torres (234 progetti di cui 11 per iniziative a l’Asinara), della Sardegna Centrale (339 progetti), del Sulcis Iglesiente (40 progetti) per una spesa prevista di 773.201.975 euro a fronte di un contributo concedibile di 209.252.445 euro.   


BONUS ASSUNZIONALE - Formazione e riqualificazione lavoratori aree  crisi

Il Bonus Assunzionale consiste in un contributo a fondo perduto per coprire i costi salariali relativi a 12 mesi per i lavoratori svantaggiati e a 24 mesi per i lavoratori molto svantaggiati. L'importo massimo è di 10.000 euro per ogni nuovo lavoratore svantaggiato o molto svantaggiato assunto a tempo indeterminato sino ad un massimo per ciascuna impresa di 100.000 euro.


FONDO DI GARANZIA

La Regione Autonoma della Sardegna, attraverso il Fondo di Garanzia cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il P.O. FESR Sardegna 2007-13, garantisce fino all’80% i finanziamenti concessi dal Sistema bancario. Il Fondo di Garanzia interviene solo nel caso un cui ricorra, da parte dell’impresa l’impossibilità a far fronte ai propri impegni nella restituzione del finanziamento.
Il Fondo, operativo dal mese di settembre 2010, dispone di una dotazione finanziaria complessiva di 243,2 milioni di euro, alimentata con risorse regionali, nazionali e comunitarie così ripartite:
linea Programmazione Unitaria 2007 – 2013 (PO FESR 2007-2013): 

  • euro 233,2 milioni.
  • linea Commercio: euro 5,0 milioni.
  • linea Agricoltura:  euro 5,0 milioni.

 


FRAI - (Fondo regionale per la Reindustrializzazione nelle Aree Industriali)

Nel 2010 è stato costituito il Fondo regionale finalizzato a sostenere progetti di reindustrializzazione nelle aree industriali – FRAI (DGR n. 3/25 del 26.01.2010), destinato a supportare i processi di reindustrializzazione da attuarsi nelle aree di insediamento industriale e nelle aree di crisi individuate dalla legge secondo le priorità di intervento definite dalla Giunta Regionale.
Per il FRAI sono stati trasferiti € 34 M dell’Asse VI.
Nel mese di luglio 2010 sono state approvate in via definitiva, da parte della Giunta Regionale, le direttive di attuazione; nel mese di agosto 2010 la dotazione finanziaria del Fondo è stata aumentata a € 50.000.000 a valere sulla Programmazione Unitaria. Lo strumento opera a condizioni di mercato con esclusione di aiuto in capo ai soggetti destinatari.


CONTRATTO DI INVESTIMENTO

Il Contratto di Investimento che dispone di 40 milioni è destinato ad attrarre o sviluppare nuovi investimenti innovativi di media dimensione (soglia di accesso 18 milioni di euro, ridotta a 10 nelle aree di crisi), preferibilmente in una logica di filiera, delle singole imprese o delle reti d’imprese, anche in collaborazione con organismi di ricerca in ambito: tecnologico-produttivo e turistico. Lo strumento finanzia, con contributi a fondo perduto, l’investimento produttivo, l’innovazione, i servizi reali e la formazione.


ADESIONE ACCORDO PER IL CREDITO 2013 (ex moratoria ABI).
CESSIONE PRO SOLUTO

Il nuovo accordo per il credito, sottoscritto il 1 luglio 2013 dall’ABI e dalle associazioni imprenditoriali, presenta elementi di miglioramento rispetto alla passata edizione (ad esempio, possibilità di allungare la durata dei mutui in misura maggiore rispetto al precedente accordo).
Contributi alle imprese per lo smobilizzo dei crediti vantati verso la Ras, gli enti regionali e gli enti locali della Sardegna, attraverso la cessione pro soluto dei crediti a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato.
Il 25 novembre è stato siglato il Protocollo di accordo tra Regione, enti strumentali, enti locali e loro associazioni, banche e associazioni di categoria, per agevolare la conclusione, di cessione “pro soluto” dei crediti certificati attraverso la piattaforma digitale del MEF.
Cinque milioni in tre anni per dar seguito alla Legge Regionale 18 del 26 luglio 2013 e favorire, attraverso le operazioni di cessione pro-soluto, la riscossione dei crediti certi, liquidi ed esigibili, vantati nei confronti di Regione, agenzie regionali, enti regionali ed enti locali della Sardegna, per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali.


FONDO JESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas)

Grazie ai fondi del PO FESR 2007-2013 (circa 70 milioni di euro) la Regione Sardegna  ha dato vita al progetto sperimentale denominato  Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas - Supporto Europeo Congiunto per gli Investimenti Sostenibili nelle Aree Urbane) finalizzato a promuovere gli investimenti sostenibili per  la crescita e l’occupazione nelle aree urbane. L’iniziativa che vede coinvolte anche Commissione Europea, Banca Europea degli Investimenti (BEI) e la Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (“CEB”), mira a finanziare interventi e investimenti di riqualificazione urbana, efficienza energetica e fonti di energia rinnovabile, investendo in Fondi di Sviluppo Urbano (FSU). I fondi del progetto Jessica sono stati ripartiti destinando 35 milioni per finanziare progetti di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile e 35 milioni per promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo delle energie rinnovabili negli edifici per progetti di efficientamento e risparmio energetico, compreso l’impiego di energie rinnovabili.  


FONDO MICROCREDITO

Il Fondo Microcredito, in linea con gli scopi istituzionali del Fondo Sociale Europeo (FSE), fornisce il proprio sostegno finalizzato al contrasto della disoccupazione e all'integrazione sociale nel mercato del lavoro attraverso il finanziamento di iniziative imprenditoriali promosse da parte di categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di svantaggio. La  dotazione attuale, con Deliberazione della Giunta Regionale n.23/2 del 29.5.2012, è stabilita in 65.500.000 di euro. Sono considerate prioritarie le proposte che rientrano nelle seguenti categorie di attività: servizi al turismo, servizi sociali alla persona, tutela dell’ambiente, ICT, risparmio energetico ed energie rinnovabili, servizi culturali e ricreativi, manifatturiero, commercio di prossimità, artigianato e servizi alle imprese. La Regione Sardegna ha previsto la realizzazione di interventi di microcredito nell'ambito del Programma Operativo Regionale FSE 2007-2013 con Deliberazione di Giunta Regionale n. 53/61 del 4.12.2009, costituendo un fondo rotativo per l’erogazione di prestiti a valere sull’Asse III del Programma Operativo e dotandolo complessivamente di 50.000.000 di euro, così come stabilito nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 56/16 del 29.12.2009.


RICERCA

Innovazione e ricerca costituiscono elementi centrali delle azioni di sviluppo che la Giunta ha portato avanti per la Sardegna.
In questi anni L’impegno finanziario della Giunta Cappellacci sul sistema ricerca è stato di circa 153 milioni di euro in 5 anni.
E’ stata rifinanziata la Legge Regionale 7 sulla ricerca destinando dal 2009 al 2012 per ogni annualità 35 milioni. A questi si sommano altri 13 milioni di euro programmati per il 2013, più ulteriori 9 milioni che, sempre programmati per il 2013 serviranno per il Funzionamento del parco scientifico e tecnologico regionale e per l’implementazione dei progetti di ricerca che si svilupperanno attraverso il Radio Telescopio.
Nel settembre 2013 è stato inoltre inaugurato il Sardinia Radio Telescope di San Basilio che rappresenta il fiore all’occhiello dell’astronomia nazionale e internazionale e non possiamo che essere orgogliosi di aver contribuito al completamento di questa struttura che darà ulteriore lustro alla Sardegna.
La Regione in questi anni ha contribuito con 5 milioni per l’infrastrutturazione del Radio Telescopio, ha sottoscritto un importante Protocollo di intesa con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che prevede oltre 4 milioni (1,5 milioni Regione, 500 mila euro all’anno per tre anni e 2,5 milioni INAF) per sviluppo scientifico, trasferimento tecnologico, formazione e divulgazione in astrofisica e tecnologie relative, per assicurare la piena funzionalità scientifica dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari e del Sardinia Radio Telescope, e ospitato alcuni grandi meetings di astrofisica.


UNIVERSITA’

Solo per il 2014, con la scelta di destinare risorse importanti per lo studio, alle università sarde andranno oltre 200 milioni di cui: 22 milioni per il Fondo Unico Legge Regionale 26; 151 milioni per l’edilizia universitaria; 800 mila euro per visiting professor; quasi 3 milioni per la mobilità studentesca Erasmus; oltre 11 milioni per borse di studio e prestiti d’onore tra finanziamenti statali e regionali, 3 milioni per il fitto casa, 3 milioni per assegni di merito e 6 milioni per l’università diffusa. Un incremento sostanziale rispetto alle azioni portate avanti dalla Giunta precedente che nei  quattro anni si attesta al 50,8 per cento in più, considerando il fondo di sviluppo e coesione e al 34,2 per cento senza considerarlo. Se poi si prende in considerazione anche il 2014 si arriva addirittura al 132 per cento.


EFFETTI PATTO STABILITA’

Anche nel 2013 all’amministrazione regionale è stato impedito di utilizzare tutte risorse disponibili per far fronte ai propri debiti e conseguentemente l’esercizio finanziario si è chiuso con un avanzo di cassa pari a 857 milioni.
In verità, secondo le tesi del Ministero dell’Economia, l’avanzo di cassa sarebbe dovuto essere superiore di oltre 500 milioni, in quanto la RGS ritiene che l’applicazione delle disposizioni regionali sull’escludibilità del Fondo Unico dal patto di Stabilità avrebbe dovuto comportare la riduzione dell’obiettivo programmatico regionale 2013, con l’abbassamento del tetto di spesa regionale da 2, 5 miliardi a 2 miliardi di euro.
L’impossibilità di utilizzare integralmente le proprie risorse deriva dagli stringenti vincoli posti alla spesa regionale dal patto di stabilità, il quale, senza tener conto dell’accresciuto livello delle entrate regionali, prevede un tetto di spesa che fa ancora riferimento al previgente regime finanziario, in barba non solo ai pronunciamenti della Corte costituzionale cha ha ripetutamente affermato che il volume della spesa deve sempre raccordarsi con quello delle entrate, ma anche in violazione delle stesse disposizioni statali che prescrivevano la rimodulazione degli spazi finanziari assegnati alla Regione in conseguenza delle accresciute entrate regionali.
Giova sottolineare come la mancata ricontrattazione nel 2006 dei limiti di spesa rilevanti ai fini del patto di stabilità, associata agli effetti delle manovre finanziarie adottate dal MEF, negli ultimi anni abbia determinato esiti devastanti: la capacità di spesa regionale si è ridotta di oltre il 35% passando da un limite (per gli impegni) pari a 3.890 milioni nel 2010, a un limite pari a 2.513 milioni nel 2013. E questo nonostante che le entrate tributarie siano nel contempo cresciute di circa 1.700 milioni di euro all’anno (al netto della maggior spesa per la sanità i trasporti e la continuità territoriale).
Purtroppo il tempo perduto negli anni 2007 e 2008 non è più recuperabile. Quando, nella seconda metà del 2009 la Giunta Cappellacci fu pienamente operativa, la grave crisi finanziaria aveva già colpito tutti i mercati internazionali con gravi ripercussioni sui conti pubblici statali e regionali. Ciò che sarebbe stato relativamente semplice solo qualche anno prima divenne quasi impossibile nel corso degli anni successivi, e partite di fondamentale e vitale importanza come entrate e patto di stabilità, colpevolmente trascurate in precedenza, per l’acuirsi della crisi si complicarono e si trascinarono irrisolte nel tempo per l’incapacità e l’impossibilità dello Stato di onorare i suoi debiti e i suoi impegni.


VERTENZA ENTRATE

Nel gestire la complessa vicenda riguardante la vertenza entrate, che potrà dirsi veramente conclusa solo quando il Governo approverà il decreto legislativo recante le nuove norme di attuazione, la Regione non ha mai rinunciato a rivendicare tutto il gettito derivante dalle compartecipazioni previste dal novellato art. 8. Al riguardo è anche opportuno precisare che il decreto legislativo, approvato dalla Commissione Paritetica, ha interrotto il suo normale iter procedurale di approvazione non solo perché il vecchio Governo è caduto, ma anche e soprattutto perché il Presidente Cappellacci, al fine di tutelare gli interessi regionali, ha formalmente domandato che il decreto legislativo in questione fosse reso conforme e compatibile con il pronunciamento della Corte Costituzionale che con sentenza 241 del 2012 ha affermato che:

  • le riserve erariali non possono essere applicate alla Sardegna perché non previste dallo Statuto
  • tutti i proventi dei giochi, in quanto entrate erariali, sono assoggettate al regime della compartecipazione regionale.

Sul fronte proventi dei giochi si informa che grazie alla citata sentenza, che pone termine a un lungo contenzioso fra Stato e Regione, le entrate regionali crescono di un ulteriore importo pari a circa 50 milioni all’anno (passano da 95 a circa 145 milioni annui). Gli effetti della sentenza sulle riserve erariali vengono invece  ancora prudenzialmente trascurate in attesa che il MEF le quantifichi con precisione e la Regione possa fare le sue valutazioni e le eventuali controdeduzioni. Tutto ciò premesso si rammenta che nel passaggio dal vecchio al nuovo regime le compartecipazioni regionali sono cresciute di oltre tre miliardi. Anche al netto della spesa sanitaria e della spesa per la continuità territoriale si registra un saldo attivo di circa 1.700 milioni. Come già comunicato altre volte, gli uffici regionali hanno, fin dal primo anno di entrata a regime del nuovo sistema finanziario, previsto e accertato tutte le entrate stabilite dal novellato art. 8. Grazie alle azioni portate avanti dalla Giunta e in prima persona dal presidente Cappellacci, nonostante la grave crisi che dal 2010 ha travolto il Paese e in particolare la Sardegna, il livello delle devoluzioni corrisposto nel corso di questa legislatura dal Ministero dell’Economia e delle Finanze alla Regione, al lordo degli accantonamenti stabiliti per tutte le regioni dalle manovre finanziarie statali risulta cresciuto di oltre 1 miliardo e 300 milioni.

stemma

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
ASSESSORATO DELLA PROGRAMMAZIONE, BILANCIO, CREDITO ED ASSETTO DEL TERRITORIO